La settimana di Ride the Dreamland si chiude in grande stile, con il veronese della UAE Team Emirates che fa la differenza sullo strappo di Contrà Soarda e chiude la stagione nel migliore dei modi. Così come l’anno scorso, ma a posizioni invertite, è uno-due con il compagno di squadra Marc Hirschi, secondo, mentre il padrone di casa Filippo Zana (Jayco AlUla) sfiora il colpaccio ed è terzo

Non sono bastati i 4 passaggi su La Rosina e su La Tisa, e poi il terribile muro di Diesel Farm, a sancire il vincitore della Veneto Classic 2023. Ci è voluto l’insidioso strappo di Contrà Soarda, a una manciata di chilometri da Bassano del Grappa, per vedere l’azione risolutiva, firmata da Davide Formolo, veronese di Marano di Valpolicella. Il quasi 31enne della UAE Team Emirates è arrivato sul traguardo di Piazza Libertà con 14” sul compagno di squadra Marc Hirschi, vincitore l’anno scorso e già secondo nel 2021, che ha regolato Filippo Zana (Jayco AlUla), il più forte su Diesel Farm ma non abbastanza da riuscire a seminare la coppia UAE.

A Mel si sono presi gli applausi Manuele Boaro, Francesco Gavazzi e Liam Bertazzo, tutti all’ultima gara della carriera, mentre un ricordo commosso è stato riservato anche a Davide Rebellin, che l’anno scorso chiudeva qui la sua carriera, prima della tragica scomparsa qualche settimana più tardi.

LA GARA - Dopo la partenza di Mel, in uscita dalla provincia di Belluno, c’è grande bagarre per riuscire a centrare la fuga e, all’altezza di Feltre, ci riescono in tre, vale a dire Marco Frigo (Israel Premier Tech), Joey Rosskopf (Q36.5) e Michael Belleri (Biesse Carrera), che arrivano a guadagnare 6 minuti sul gruppo. Per qualche chilometro, a bagnomaria ci sono anche Ben Granger (Mg K.Vis-Colors for Peace) e Lorenzo Peschi (General Store-Essegibi-F.lli Curia), che però sono costretti a rialzarsi all’inizio del circuito de La Rosina. La celebre salita vicentina, affrontata 4 volte, permette al gruppo di recuperare secondi sui battistrada chilometro dopo chilometro, ma è all’inizio del circuito de La Tisa che la gara si infiamma sul serio.

Poco prima del secondo passaggio sul durissimo muro in pavé, colorato dai tanti tifosi che si erano uniti al Tisa Party con hamburger e birra, si sono mossi Milan Menten (Lotto Dstiny), Erik Fetter (Eolo Kometa) e Natnael Tesfatsion (Lidl Trek), rapidamente raggiunti da Davide Formolo (UAE) e Stefano Oldani (Alpecin Deceuninck). Questi 5 sono poi rientrati sulla fuga, ma si sono rapidamente sfaldati quando Formolo ha alzato l’andatura sul terzo passaggio sul muro in pavé, portandosi dietro solo Oldani e Tesfatsion. Il gruppo, rimasto sempre a una ventina di secondi, si è ricompattato a circa 20 km dall’arrivo, nonostante un attacco neutralizzato da parte di Matteo Trentin (UAE Team Emirates) e Benoît Cosnefroy (AG2R Citroën).

All’imbocco del micidiale Diesel Farm, 1,3 km al 10,9 % medio e fondo sterrato per buona parte, è la Uno-X ad alzare l’andatura, ma l’attacco buono è quello di Filippo Zana, che in progressione stacca tutti, compreso Hirschi, ultimo a mollare la sua ruota. In cima il vicentino di Piovene Rocchette scollina con qualche metro di vantaggio sullo svizzero, che però sulla discesa stretta e scivolosa dimostra le sue abilità tecniche, rientrando sull’atleta della Jayco AlUla. Il conseguente rallentamento permette anche a Formolo di rientrare e sullo strappo di Contrà Soarda, a 4 km dall’arrivo, è proprio il veronese a forzare. Stavolta Zana non riesce a rispondere e il gap con l’atleta della UAE Team Emirates si allarga metro dopo metro. Formolo risulta presto imprendibile e l’arrivo a Bassano del Grappa è una grande goduria. Un veneto vince la Veneto Classic, con quattro veneti nei primi 6 (il trevigiano Vendrame 4°, il vicentino Battistella 6°).

Formolo mette la ciliegina sulla torta a un finale di stagione eccezionale, che lo ha visto spesso lottare coi migliori: “Bello andare in vacanza in questa maniera, con una doppietta di squadra per giunta - ha detto raggiante -. L’anno scorso avevo fatto 2°, volevo migliorarmi, anche perché questa la considero la mia corsa di casa. La settimana scorsa a Il Lombardia non ero riuscito a fare bene il mio lavoro per Pogačar e mi è dispiaciuto davvero molto, ma oggi stavo bene. Il ciclismo è questo, a volte va bene a volte va male. Come squadra dovremmo essere riusciti a vincere la classifica UCI e questa è conferma che siamo i più forti del mondo. Ora mi godo un po’ di relax. Ultima gara con la UAE? Non lo so ancora, vediamo…”.

Per Hirschi, invece, si tratta del terzo podio in tre edizioni della Veneto Classic: “Anche quest’anno per noi è andato tutto alla perfezione. Non volevamo aspettare lo sprint e ci siamo giocati le nostre carte. Mi sono gestito bene salendo verso Diesel Farm, ero al limite ma sono riuscito a rientrare. Il piano a quel punto era attaccare a ripetizione e alla fine è andata bene a Davide. Ho avuto la conferma che questo percorso è perfetto per me e conoscerlo già sicuramente aiuta molto. La Tisa e Diesel Farm sono in pavé e sterrato, ma sono tenute molto bene, sono pulite e sicure. Credo che a tutto il gruppo piaccia fare queste corse”.

Per un attimo Zana aveva creduto al colpo grosso quando è rimasto da solo su Diesel Farm, ma questo podio è la conferma del salto di qualità fatto quest’anno: “Su Diesel Farm ci ho provato e ci ho sperato, ma con due ragazzi così forti ad inseguirmi non era facile - ammette l’ex campione italiano -. Nel complesso sono soddisfatto di questo podio e di questa bella stagione, soprattutto la prima parte. Nella seconda parte non sono stato troppo fortunato, prima con la rottura della clavicola e poi coi problemi di stomaco alla Vuelta. Con la squadra mi sono trovato molto bene, ho fatto uno step in avanti e spero di continuare a progredire il prossimo anno. Ora si va un po’ al mare”.

Sul podio è stato premiato anche Benoît Cosnefroy (AG2R Citroën) come King of Tisa, in quanto è stato il primo a transitare sul muro in pavé nel suo ultimo passaggio. Il premio era dedicato alla memoria di Jacopo Venzo, l’atleta juniores scomparso lo scorso luglio per una caduta al Giro dell’Alta Austria, e a consegnarlo all’atleta francese c’erano i genitori di Jacopo, Francesco e Jessica, e il fratellino Tommaso.

“Personalmente sono contento di come è andata questa settimana, ma l’importante è che siano felici i corridori e il pubblico e mi pare lo siano - ha ammesso Filippo Pozzato, fondatore di PP Sport Events, al termine di Ride the Dreamland -. Siamo nati con l’obiettivo di far divertire le persone e credo che oggi sia venuto fuori un bello show, la pioggia alla fine ha reso la corsa ancora più frizzante. Un grande grazie va alla Regione Veneto, agli sponsor e alle amministrazioni che ci hanno supportato per realizzare questa bella settimana, e ovviamente a tutti volontari che si sono impegnati per noi. La settimana prossima faremo subito una riunione con la squadra per capire cosa possiamo migliorare, ma il nostro progetto ritengo che stia crescendo. Ora puntiamo a far entrare altri sponsor per crescere ancora e, se nessuno ci mette il bastone tra le ruote, sono convinto che possiamo farlo”.